martedì 21 luglio 2009

Autobiografia fotografica

"Un video è bellissimo, attraversa strade, autostrade, ferrovie e anche strade private."

Citando e modificando Dario Brunetto così vorrei ringraziare Ayres per il lavoro che sta svolgendo e la sua ricerca sull'autobiografia fotografica.
A presto Ayres!
Grazia
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un video è bellissimo...

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martedì 12 maggio 2009

Interviste ad autori

Dal Corriere della sera
di Cinzia Fiori
Data di pubblicazione: 2003

Gli studenti vanno e vengono nei locali della Holden, ignorano Alessandro Baricco. Fondò questa scuola di scrittura nel 1994 e tra poco entrerà in classe per un seminario sul Narratore di Walter Benjamin. «Di che cosa dobbiamo parlare?», chiede nella stanza dei video. Di Castelli di rabbia , signor Baricco, del romanzo con cui lei esordì nel 1991 e vinse con una sola partita, la sua prima, ben due premi: il Selezione Campiello e il Médecis étranger.
E stiamo parlando con un signore che a 44 anni è uno degli scrittori italiani viventi più noti all’estero, dall'America al Giappone, con un signore che in quest'Italia di non lettori riesce a riempire i teatri parlando di libri. Narrando libri.

«Io sono un narratore, ho quel talento lì - dirà a fine intervista -, vedo storie anche in questo tavolo, mi parla. Ho lavorato molto per dire che viviamo in mezzo alle storie e che bisogna raccontarle bene, con rispetto. È un compito civile, come quello del panettiere qua sotto. Io ho bisogno di lui e lui di me. Gli uomini hanno bisogno di storie. Non soltanto per trasmettere sapere. Ogni storia è la custodia della speranza che questa vita non sia l'unica, che se uno volesse potrebbe avere un’esistenza differente».

Ma ora Baricco è seduto dall'altra parte del tavolo, impegnato a ritrovare se stesso ragazzo, a cercare le motivazioni che lo spinsero a scrivere Castelli di rabbia , il libro con cui tutto incominciò: «Avevo in mente un modo di raccontare meno letterario, costruito con un montaggio di derivazione cinematografica. L'idea era che si potesse lavorare con materiali diversi, come la saggistica e la fiction, e che il montaggio li trasformasse in un'unità omogenea. Pensavo anche a un modo di scrivere i dialoghi senza introduzioni. Allora tutte queste cose erano inedite».

«Sicuramente faccio parte di quegli scrittori che cercano di dare alla narrativa una forza musicale. Alla fin fine, quel che consegno al lettore è un'idea di tempo, di pause, di respiri, di velocità. Prima di mettersi a leggere hanno un loro ritmo, un tempo, io glielo prendo e ne impongo un altro. È questo che fa la musica: ti sequestra il tempo e te lo restituisce formato. Le persone respirano davvero in modo diverso quando sentono un disco. Può accadere anche con un libro. Forse i critici non sono molto disposti a entrare nel tempo altrui. È come quando si balla. Se tu non balli a ritmo, i miei romanzi possono sembrare grotteschi. La gente balla, i critici no.».

http://www.oceanomare.com/opere/castellidirabbia/castelli.htm

http://oceanomare.blogspot.com/

Laboratori di scrittura a scuola

Può esistere un grammatica senza i suoi esercizi? Rodari era convinto di no... tanto convinto che da gran tempo lavorava ad un volume che avrebbe dovuto affiancare la Grammatica della fantasia, appunto “Gli esercizi di fantastica”. Un volume che andava costruendo e sperimentando sul campo, incontro dopo incontro, nelle scuole da lui visitate in lungo e in largo per l’Italia.
E’ un peccato che il progetto non sia stato portato a termine per l’improvvisa scomparsa dello scrittore nell’aprile del 1980. E' comunque possibile raccoglierne l’eredità, continuando ad utilizzare in classe le tecniche da lui proposte e da lui stesso a lungo sperimentate nei suoi incontri.

Come operare concretamente in classe o in un laboratorio di scrittura creativa? .
Il Centro Studi di Orvieto sta approntando un progetto operativo basato sull'intuizione di Gianni Rodari in merito a questo tema.
Il progetto “ESERCIZI DI FANTASTICA” prevede, oltre al materiale teorico di supporto e di approfondimento, una serie di schede didattiche che fanno riferimento alla Grammatica della fantasia e sono corredate da esempi tratti dalla produzione creativa dello stesso Rodari; hanno lo scopo di offrire degli stimoli utili e concreti per l’attività di animazione in classe.
Ogni tecnica è accompagnata da una breve introduzione teorica e dall’indicazione dei capitoli della Grammatica, cui far riferimento.



Il duello di parole - Binomio fantastico
Dalla "Grammatica della fantasia"
Non basta un polo solo per produrre una scintilla, ce ne vogliono due.
la parola singola agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell’abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significare.
Non c’è vita dove non c’è lotta… in principio c’era l’opposizione.
Una storia può nascere solo da un binomio fantastico.
Occorre una certa distanza tra le due parole, che l’una sia sufficientemente estranea all’altra, il loro accostamento discretamente insolito, perché l'immaginazione sia costretta a mettersi in moto per istituire tra loro una parentela, per costruire un insieme (fantastico) in cui i due elementi possano convivere. (cane- cavallo… no!... cane – armadio… sì )
Nel binomio fantastico le parole non sono prese nel loro significato quotidiano, ma liberate dalle catene verbali di cui fanno parte quotidianamente. Esse sono estraniate, spaesate, gettate l’una contro l’altra in un cielo mai visto prima. Allora si trovano nelle condizioni migliori per generare un storia.


Suggerimenti per operare concretamente in classe :

Far scrivere ad ogni alunno su di un foglietto un nome o un aggettivo, o un verbo qualsiasi.
Raccogliere i foglietti e leggere due parole estratte a caso.
Se il binomio fantastico soddisfa (occorre un accostamento insolito) su di un altro foglietto, ognuno scrive una o più idee suggerite dal binomio stesso.
Costruire una storia di gruppo suggerita dalle idee che si possono concatenare.
Note
Se il binomio non soddisfa, estrarre nuovamente dei foglietti a caso. Prima o poi, nel gioco delle combinazioni, scapperà sicuramente fuori un matrimonio ben riuscito.
L'accorgimento di far scrivere solo le idee agli alunni, evita la difficoltà di dover costruire una storia comune a partire dalle singole storie già sviluppate.


Da http://www.rodaricentrostudiorvieto.org/site/9885/default.aspx

Scrivere per il web

"Nella comunicazione, ogni strumento deve avere il suo linguaggio. Scrivere un discorso è diverso da scrivere una brochure. Scrivere il bilancio annuale della società è diverso da scrivere una presentazione o un documento tecnico. Così, non si possono fare una pagina o un sito web prendendo testi pensati e scritti per la carta e salvandoli in html.
Ma nel caso della scrittura online è tutto molto più complicato, perché Internet si evolve in continuazione e non si fa in tempo ad elaborare non tanto delle regole quanto delle idee, che queste sono già superate. All'inizio, le pagine erano lunghi testi su fondo grigio mentre oggi ci assalgono con la forza e i colori di uno spot.
A lungo, la scrittura è stata la vera cenerentola di Internet, stretta da una parte dalla programmazione e dalla tecnica, dall'altra dal predominio della grafica.
Eppure imparare a scrivere per il web è particolarmente importante e urgente. Perché, passata l'euforia per la novità del mezzo, su Internet oggi si cercano soprattutto i contenuti. E poi perché, contrariamente all'editoria tradizionale, riservata comunque a pochi, su Internet possiamo scrivere e pubblicare tutti. Senza strettoie, senza ostacoli e persino senza soldi."

Da http://www.mestierediscrivere.com/testi/web.htm